Ottima risposta e grande partecipazione per lo spettacolo teatrale Mio Figlio Pinocchio di e con Carla Giovannone.
Lo spettacolo sul tema della genitorialità e l’accettazione, andato in scena a sostegno della nostra associazione e mission: stare accanto a chi soffre, in particolare alle famiglie di persone in cura oncologica.
Ecco alcuni commenti e riflessioni sulla serata, le foto e i ringraziamenti. Da rifare.
DI PADRI E FIGLI (E NON SOLO)
Carla si è calata magistralmente nella parte di Figlio – Pinocchio – e di genitore – Geppetto – strappandoci sorrisi e lacrime di commozione.
Un monologo di 45 minuti in cui l’attrice e cantastorie Carla Giovannone ha raccontato la fiaba di Pinocchio ripercorrendo le tappe principali del racconto di Collodi e facendo incontrare al pubblico in sala tutti i personaggi più noti della storia.
Partendo dalla pancia del pescecane ove Geppetto, rinchiuso da ormai due anni e senza speranze, riflette su quel figlio che avrebbe tanto voluto buono, bravo e giudizievole, passando per Mangiafuoco, il Gatto e la Volpe, il Carabiniere, il Grillo Parlante, Lucignolo e la Fata Turchina.
Un recitazione profonda e coinvolgente capace di toccare gli animi dei presenti che hanno seguito lo spettacolo in irreale silenzio e profonda concentrazione.
All’accensione delle luci tutti e tutte avevamo gli occhi lucidi.
La commozione più profonda è stata quella di riconoscerci in quegli adulti che caricano i propri figli e figlie di enormi aspettative senza badare a chi si ha davvero davanti, invece di cercare di comprendere quali sono i loro veri desideri nel tentativo di realizzarli, accompagnandoli e dando loro fiducia pur sapendo che potrebbero anche sbagliare.
Che è invece ciò che fa Geppetto alla fine, quando accetta quella mano tesa di Pinocchio che gli dice – Papà lo so che ne ho combinate tante ma, per una volta, fidati di me! e tenendosi per mano padre e figlio si avviano verso la libertà.
E noi con loro.
Mio figlio Pinocchio di e con Carla Giovannone ha superato ogni aspettativa, lasciandoci a bocca aperta (e guance bagnate li lacrime).
Una pièce profonda ed emozionante, ricca di spunti di riflessione sia per le bambine e i bambini presenti ma, soprattutto, per noi adulti.
SAPERSI FIDARE E AFFIDARE
Come associazione crediamo fermamente nel valore curativo della bellezza e dell’arte.
Il che non significa che siano panacee in grado – miracolosamente – di guarire o sostituire terapie e medicamenti.
Significa invece – e non è poco – che sono strumenti essenziali a quel prendersi cura che è la nostra mission.
Per farlo, coltiviamo fiducia.
Se vuoi, puoi farlo con noi.
AdG – AMICI DI GIOVANNI
Come associazione, dal 2015, affianchiamo nell’assistenza le persone con malattie oncologiche terminali e le loro famiglie, sostenendo attivamente la ricerca medica e la divulgazione sul tema delle neoplasie.
Per richiedere il nostro intervento, contattaci senza impegno.
ECCO COME POSSIAMO AIUTARTI
- Formiamo volontari e volontarie capaci di ascoltare e accompagnare nel fine vita.
- Supportiamo concretamente le famiglie tramite la fornitura di dispositivi sanitari utili e l’affiancamento negli obblighi burocratici.
- Promuoviamo la ricerca e premiamo l’eccellenza universitaria.
- Facciamo divulgazione culturale e creiamo reti territoriali per la promozione di una sempre maggiore accessibilità alle cure palliative.
Perché la cura è un diritto per tutti e tutte, sempre.
Fino alla fine.
ECCO COME PUOI SOSTENERCI
- Associati, la tessera annuale è di soli € 10.
- Devolvi il tuo 5×1000.
- Dona liberamente anche lasciti testamentari.
- Diventa volontario o volontaria.
RINGRAZIAMENTI
Ringraziamo, a nome di tutto il CDA, Carla Giovannone per aver accettato l’invito a mettere in scena uno spettacolo per noi e per la consueta professionalità e trasporto con cui lo ha fatto.
Un ringraziamento alle bimbe e ai bimbi che hanno seguito l’intera performance in rispettoso silenzio e a tutto il pubblico intervenuto; oltre un centinaio di amici e amiche che hanno scelto di trascorrere una serata con noi anche per conoscerci e sostenerci.
Grazie all’Amministrazione Comunale e al Tavolo del Patto Educativo Territoriale per averci creduto e sostenuto.
Grazie all’Oratorio di Maccio e ai suoi volontari per averci ospitato e per aver aperto il bar.
Da ultimo, ma non meno importante, il mio personale grazie a tutti i volontari e le volontarie che si sono adoperati e adoperate per la riuscita della serata sin dal mattino, per l’allestimento del palco, fino a tarda sera, e per il riordino della sala.
Barbara Morandi – Vicepresidente AdG