Mercoledì 25 settembre alle 21,00 presso la Sala consiliare del comune di Villa Guardia, l’associazione Amici di Giovanni conferirà due premi dedicati a laureate e laureati in infermieristica, dell’Università Insubria di Varese, che abbiano discusso la miglior tesi nell’ambito delle cure palliative. Ecco i nominativi e i temi specifici. Vi aspettiamo, l’evento è aperto al pubblico e c’è anche una sorpresa… in mostra.
Nell’ambito della nostra vocazione alla ricerca, AdG premia ogni anno chi contribuisce all’innovazione nel campo delle cure palliative a partire dalle e dagli studenti universitarî laureandi.
Amici di Giovanni è assistenza, formazione, ricerca e collaborazione nell’ambito del supporto alle famiglie con persone con malattie oncologiche o con una patologia cronica evolutiva in fase avanzata.
In occasione della premiazione di quest’anno, tra l’altro, saranno esposte e offerte al pubblico (attraverso donazione liberale a partire da una quotazione stabilita da un curatore d’arte), le opere della “DONAZIONE TAIANA” ancora a disposizione dopo la bellissima mostra di aprile!
PREMI DI LAUREA 2024
LA COMMISSIONE
Dopo aver aperto un bando di concorso (QUESTO) presso l’Università Insubria di Varese, sono pervenute in associazione 5 domande che sono state vagliate da una commissione composta da:
- Prof. Fabio Angeli, presidente del corso di laurea in infermieristica.
- Dott.ssa Anna Bompan, direttrice della didattica professionalizzante del corso di laurea in infermieristica sezione Varese.
- Dott.ssa Nausicaa Millefanti, membro del comitato scientifico AdG ed infermiera esperta.
LE VINCITRICI
L’Associazione Amici di Giovanni è lieta di annunciare le tesi vincitrici del premio:
COMPASSION FATIGUE E FATTORI CORRELATI
Un’indagine descrittiva negli infermieri di oncologia e cure palliative
di Sara Leonardi
IL VISSUTO DEGLI INFERMIERI DELL’HOSPICE NELL’ACCOMPAGNAMENTO DEI LORO ASSISTITI NEL FINE VITA: STUDIO DI RICERCA QUALITATIVA.
di Maria Pia Acito
La scelta è ricaduta su questi lavori e le tesiste saranno premiate con un contributo netto di € 1000,00 ciascuna mercoledì 25 settembre alle 21,00 presso la Sala consiliare del comune di Villa Guardia in via Varesina 72.
L’evento è aperto al pubblico che invitiamo a partecipare numeroso anche per conoscere meglio l’associazione e il contributo offerto dalle ricerche premiate. Barbara Morandi, vicepresidente AdG
LE TESI PRESCELTE
COMPASSION FATIGUE E FATTORI CORRELATI:
un’indagine descrittiva negli infermieri di oncologia e cure palliative
La Compassion Fatigue, ovvero la ‘Fatica della Compassione’, è «uno stato di esaurimento e alterazione biologica, fisica e sociale come risultato di una prolungata esposizione allo stress della compassione e a ciò che ne evoca» (Cross, 2019). Tutti gli infermieri e le infermiere possono potenzialmente essere soggetti a Compassion Fatigue a causa del delicato lavoro che svolgono e del contatto costante con persone malate e che provano sofferenza.
Lo scopo del presente elaborato è indagare la presenza di Compassion Fatigue e i fattori a essa correlati nelle Unità Operative di Onco-ematologia e di Cure Palliative dell’Ospedale di Circolo di Varese, ASST-Sette Laghi attraverso l’attuazione di uno studio quantitativo, descrittivo, trasversale con campionamento propositivo su base volontaria.
Sono stati somministrati due questionari:
- La Scala della Qualità della Vita Professionale (ProQOL, versione 5, 2009) (Stamm, 2009).
- Un questionario che indaga le caratteristiche personali degli infermieri oggetto di studio.
Dallo studio è emerso come attualmente sia presente un medio livello di Compassion Fatigue nella popolazione di infermieri e infermiere delle Unità Operative prese in analisi, con un livello medio di Compassion Satisfaction e un livello medio di Burnout.
È stata rilevata una correlazione significativa tra la soddisfazione lavorativa e Compassion Satisfaction e tra il pensiero di abbandonare il lavoro e l’insorgenza di Burnout.
IL VISSUTO DEGLI INFERMIERI DELL’HOSPICE NELL’ACCOMPAGNAMENTO DEI LORO ASSISTITI NEL FINE VITA: STUDIO DI RICERCA QUALITATIVA.
In letteratura, emerge chiaramente la necessità di ulteriori approfondimenti sul vissuto degli infermieri e delle infermiere che assistono i e le pazienti in un percorso di fine vita.
Obiettivo: comprendere il vissuto del personale infermieristico dell’hospice nell’accompagnamento delle persone da loro assistiti nel fine vita.
Metodo: attraverso la somministrazione di interviste semi-strutturate la ricercatrice ha esplorato le opinioni di sei persone impiegate con ruolo infermieristico che prestano servizio in ambito di Cure Palliative, mettendo a confronto i risultati ottenuti con i temi più significativi dati emersi da una revisione della letteratura condotta in precedenza.
Risultati: Il personale infermieristico coinvolto nella ricerca ha affrontato diversi aspetti cruciali tra cui: l’importanza dell’esperienza lavorativa e formativa, le competenze necessarie per fornire assistenza in cure palliative, le principali sfide affrontate, il supporto del team e il ruolo a volte contrastante della famiglia, le strategie adottate per affrontare con le persone assistite e la famiglia argomenti difficili.
In particolare, è emerso che l’esperienza sul campo influisce in modo significativo sugli operatori e le operatrici, sostenendo e a volte compensando la formazione ricevuta nei percorsi di base e post-base.
Questo sottolinea la necessità di migliorare l’offerta formativa per gli infermieri e le infermiere.
Tra le competenze ritenute fondamentali per l’assistenza a pazienti terminali, spiccano la capacità di gestire le relazioni, affrontare le emozioni, saper praticare un ascolto attivo.
La visione del team e della famiglia è stata descritta in termini dicotomici, considerati sia come una risorsa preziosa che come una fonte potenziale di difficoltà.
Infine, il personale infermieristico dell’Hospice di Varese hanno dimostrato di non incontrare grandi difficoltà nella gestione di argomenti complessi, probabilmente grazie alla loro esperienza professionale e formativa.
Questo risultato è significativo poiché la percezione di essere in grado di adottare una buona comunicazine ha un impatto positivo sulla riduzione dello stress lavorativo.
Conclusioni: È fondamentale implementare una formazione in cure palliative e in soft skill più approfondita sia a livello di base che post-base per gli infermieri e le infermiere, in modo da garantire loro competenze avanzate necessarie per affrontare le sfide assistenziali che incontrano ogni giorno in Hospice.
Inoltre, è essenziale fornire un supporto psicologico costante per contribuire a ridurre i conflitti all’interno del team e a consolidare il lavoro di squadra, garantendo un ambiente più coeso e collaborativo.
Infine, è cruciale sviluppare e attuare un percorso di accettazione per la famiglia verso le cure palliative al fine di instaurare un rapporto di fiducia tra i familiari e gli operatori sanitari. Queste misure possono contribuire a migliorare l’assistenza nell’accompagnamento al fine vita in Hospice e a garantire un ambiente più efficace ed empatico per pazienti e famiglie.